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Siti archeologici del Parco Nazionale Rapa Nui

Siti archeologici dell'Isola di Pasqua

Siti archeologici dell’Isola di Pasqua: cava dei moai

Rapa Nui, come pochissimi luoghi al mondo, nonostante sia una destinazione turistica molto visitata soprattutto nei mesi di gennaio e febbraio, continua a mantenere intatti i suoi ambienti naturali ed archeologici, attrazioni uniche al mondo.

I suoi abitanti, molto impegnati nel conservare il loro ambiente e la ricchezza storica che hanno ereditato, hanno preso molto sul serio questa responsabilità verso la loro terra, un aspetto che si intravede in ogni dettaglio, dal primo momento in cui si arriva sull’isola . Questo è il modo in cui l’Isola di Pasqua è diventato un perfetto esempio di ecoturismo.
Un luogo dove le bellissime coste, spiagge e siti archeologici sono sotto stretta cura, in modo che non vengano danneggiatti dalle migliaia di visitatori che ricevono ogni anno.

Il Parco Nazionale Rapa Nui

Ci sono circa 300 ahu (piattaforme cerimoniali), insieme a una gran varietà di siti archeologici protette da questo parco, oltre alle famose statue i moai, che sono quasi 900, distribuiti in diversi luoghi dell’isola.

Le principali attività ricreative che possono essere sviluppate nel Parco Nazionale Rapa Nui sono tour archeologici, passeggiate e cavalcate, tour fotografici, escursioni, trekking, relax sulle spiagge sabbiose esistenti (Anakena e Ovahe), picnic nelle aree destinate.
Il biglietto d’ingresso al Parco Nazionale viene timbrato una sola volta, all’aeroporto o nel sito di Orongo (ed é valido per tutte le aree del Parco). Non ci sono campeggi all’interno del parco.

Che cosa non si puó fare all’interno del Parco Nazionale Rapa Nui

È importante tenere presente alcune raccomandazioni per una visita più sicura, più soddisfacente e armoniosa per la conservazione del patrimonio archeologico e naturale del Parco Nazionale Rapa Nui:

    1. Non salire sulle piattaforme cerimoniali (ahu) e sui resti archeologici
    2. Non toccare i moai
    3. Non fregiare o evidenziare (con gessi, pennarelli, ecc.) petroglifi o altri resti ed incisioni
    4. Non rimuovere i reperti archeologici dai siti, ricorda che il traffico di resti archeologici è punibile dalla legge.
    5. Non raccogliere i resti di ossidiana dal terreno
    6. Evitare di sporcare, accendere fuochi e accamparsi in luoghi senza permesso.
    7. Visita solo con guide esperte le aree piú remote dell’isola.
    8. Rispettare le istruzioni dei Rangers e i cartelli nei siti.

I 13 principali siti archeologici dell’Isola di Pasqua da visitare

1. AHU TE PEU

ahu-te-peu-rapa-nuiGrande insediamento non restaurato, un antico villaggio sulla costa a pochi chilometri da Hanga Roa. Ci sono rimesse per barche, una hare nui (grande casa per riunioni), diversi pezzi di testa moai vicino alla piattaforma, un ahu lungo 70 metri per 3 di larghezza. È possibile apprezzare il lavoro di intaglio della pietra nella parete posteriore dell’Ahu.

 

2. AHU AKIVI

ahu-akiviPiattaforma situata nell’entroterra, a 10 km da Hanga Roa. In questo altare ci sono 7 moai con un’altezza approssimativa di 4 metri ciascuno e lo sguardo rivolto verso il mare.
La leggenda racconta che questi moai rappresentano i primi sette esploratori arrivati ​​sull’isola, e in quanto tali guardano verso la loro terra di origine, chiamata Hiva.

 

3. PUNA PAU

te-puna-pau-isla-de-pascuaCratere di scoria rossa da cui è stata estratta la pietra utilizzata per realizzare i pukao, il copricapo dei moai. La vera difficoltà da superare era estrarre questi cappelli e in particolare portarli fino agli altari facendoli rotolare e senza danneggiarli.

 

4. VINAPU

 

ahu-vinapu-rapa-nuiArea cerimoniale con tre Ahu non restaurati, che mostrano la grande maestria degli antichi rapa nui nel realizzarli, in particolare il muro dell’Ahu chiamato Tahira, formato da grandi blocchi di pietra scolpita simili alle mura delle rovine Inca in Perù. La seconda piattaforma ha un moai, presumibilmente femminile, con due teste.

 

5. VAIHU

ahu-vaihu-rapa-nuiSulla costa meridionale c’è lo spettacolare ahu di Hanga Te’e, a Vaihu. Otto statue allineate e abbattute sul terreno si trovano nelle vicinanze di un antico insediamento, di cui rimangono solo resti. Sopra questo ahu, perfettamente visibile dalla strada, c’è una piccola statua solitaria eretta nell’ottobre del 2002.

 

6. AHU AKAHANGA

ahu-akahanga-rapa-nuiSi trova sulla costa meridionale, è lungo 18 metri, con resti di una decina di moai rovesciato e pukao sparsi. Presenta diverse fasi di costruzione, varie fondamenta di case-barca nelle vicinanze e una rampa per le barche nella baia adiacente. È anche conosciuta come la “piattaforma del re”: la leggenda narra che nelle vicinanze ci sarebbe la tomba dell’Ariki Hotu Matu’a, il primo re dell’Isola di Pasqua.

7. TONGARIKI

ahu-tongariki-rapa-nuiAd Hanga Nui, sulla costa nord-orientale, Tongariki è il più grande centro cerimoniale dell’Isola di Pasqua, la sua piattaforma di misura piú di 100 metri, con 15 Moai eretti. Nel 1960, dovuto al catastrofico terremoto della cittá cilena di Valdivia, un’ondata gigantesca colpì molti ahu, abbattendoli e disperdendo macerie in una vasta area. È stato ricostruito tra il 1992 e il 1995 dall’Università del Cile. La statua più grande misura 14 metri con il suo pukao.

8. RANU RARAKU: LA CAVA DEI MOAI

cantera-moai-rano-rarakuLa cava dei moai è uno dei luoghi più imponenti di Rapa Nui, essendo il luogo in cui sono stati scolpiti la maggior parte dei megaliti. Al momento, ci sono ancora circa 400 statue in diverse fasi di lavorazione sul versante meridionale del vulcano. Il tipo di pietra trovato nel luogo è unico nell’isola, la caratteristica principale di questo materiale è la sua malleabilitá, che ha facilitato il lavoro degli artigiani.

9. PAPA VAKA

papa-vaka-petroglifos-pascuaSulla strada a nord dell’isola si trova questo sito archeologico, caratterizzato dalle numerose incisioni rupestri nella roccia, con motivi legati al mare e alla pesca. Figure di tonni, squali, polpi, alcune tartarughe e diversi ami da pesca sono chiaramente distinguibili, e soprattutto una grande canoa, che è la più grande fra tutte le incisioni sull’isola.

 

10. TE PITO KURA

te-pito-kura-o-te-henuaSull’altare si trova il moai Paro, il piú grande ad essere stato trasportato dalla cava di Rano Raraku, alto 10 metri e dal peso di circa 70 tonnellate.
A poca distanza c’è una grande roccia ovoidale completamente levigata, conosciuta come Te Pito o Te Henua, l’ombelico del mondo.

 

11. AHU NAU NAU

ahu-nau-nau-anakenaA pochi passi dalla spiaggia di Anakena, questo altare cerimoniale ha sei moai ben conservati, con visibili le decorazioni in rilievo sulla schiena. Qui é stato trovato durante gli scavi un occhio di moai, realizzato in corallo con un disco di scoria rossa come una pupilla.

 

12. AHU ATURE HUKI

ahu-ature-huki-anakenaSempre sulla spiaggia di Anakena, è stato il primo sito restaurato da un gruppo di 12 isolani durante la spedizione del norvegese Thor Heyerdahl nel 1956. Ha una sola statua di aspetto antropomorfo ed evidentemente molto più antica di quelle delle piattaforme vicine.

 

13. AHU HURI A URENGA

ahu-huri-a-urengaAstronomicamente orientato verso est, è allineato con due colline vicine e con 2 ahu più piccoli nelle vicinanze. Il suo moai unico si distingue per avere 4 mani. Ha la particolarità di avere un orientamento verso la linea del solstizio d’inverno, segna l’inizio dell’inverno (tonga) e il tempo di diversi tapu (divieti) che regolano la pesca e altre attività sull’isola.

 

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